Banco del Mutuo Soccorso «Ispirati da Ariosto e dalla modernità di Orlando»

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Torna sulla scena musicale una delle band di rock progressivo più famose. Lo fa con un disco ispirato all’Ariosto e ai temi, ancora attuali, del suo più famoso poema

Il cerchio si chiude. O magari si apre. Mettetela come volete, ma la leggendaria band, Banco del Mutuo Soccorso, è tornata a casa – agli inediti e ai concerti dal vivo – con una produzione internazionale per l’etichetta Inside Out Music/Sony Music Group. Era il maggio 1972 quando usciva il loro primo album, Salvadanaio. Il primo brano si intitolava In volo, nei suoi versi veniva evocato il personaggio di Astolfo e Ippogrifo, il cavallo alato, due figure centrali de l’Orlando Furioso, di Ludovico Ariosto, poema capolavoro del Rinascimento italiano. Il nuovo album, con cui il Banco festeggia il mezzo secolo, si chiama, Orlando: le forme dell’amore. E, ancora, trae forza e spunto dal poema capolavoro di Ariosto.
Vittorio Nocenzi, fondatore e guida del gruppo, racconta a Scarp de’ tenis come è successo che l’Ariosto e il Rinascimento italiano, così lontani da oggi, intrecciassero di nuovo il cammino del Banco. «A guardare bene, l’Orlando Furioso, è insospettabilmente moderno – racconta Vittorio –. Ariosto è riuscito a declinarvi tutte le forme dell’amore, di questo sentimento così rappresentativo dell’essere umano. C’è l’amore respinto, Orlando il prode cavaliere, che Angelica rifiuta, facendolo impazzire dal dolore. C’è l’amore inatteso, quello di Angelica per il soldato saraceno Medoro, che lei soccorre. C’è l’amore fraterno, profondo, fra Orlando e Astolfo, amici di infanzia. Astolfo un giorno, camminando sulla strada, vede qualcosa a terra, sembra un mucchio di stracci, c’è la luna piena, per terra c’è un uomo. Si ferma e scopre…

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