Berlino lancia la sfida alla povertà:mai più homelessness entro il 2030

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Berlino inaugurerà tre nuovi rifugi, aperti giorno e notte. Saranno finanziati, nell’ambito delle misure per far fronte all’emergenza Covid-19, con i fondi europei per l’assistenza ai senzatetto. I finanziamenti messi in campo sono molto significativi: 11,4 milioni di euro per due anni. E l’obiettivo è altrettanto ambizioso: risolvere il problema dei senza dimora in città entro il 2030

A Berlino è iniziata la stagione fredda, che nel peggiore dei casi può durare fino a maggio. Le temperature notturne sono già scese sotto lo zero e per i senza tetto della capitale il gelo è il peggiore nemico in assoluto. Il governo della città e le organizzazioni caritatevoli conoscono bene il problema e si muovono per tempo. Dal 1° ottobre scorso sono 500 i posti disponibili nei rifugi di emergenza notturni. Presto saliranno a oltre mille in 18 strutture, sei delle quali per sole donne.
Quest’anno, però, c’è una novità. E finalmente si tratta di un’ottima notizia. Berlino inaugurerà tre nuovi rifugi, aperti giorno e notte. Saranno finanziati, nell’ambito delle misure per far fronte all’emergenza Covid-19, con i fondi europei per l’assistenza ai senzatetto. I finanziamenti messi in campo complessivamente sono molto significativi: 11,4 milioni di euro per due anni. E l’obiettivo è altrettanto ambizioso: risolvere il problema dei senza dimora entro il 2030. L’apertura dei tre nuovi alloggi sono anche la conseguenza della riduzione dei posti letto nei rifugi esistenti a causa della pandemia, al fine di assicurare il distanziamento e ridurre i rischi di contagio.
Soluzione provvisoria
Il piano dell’assessora cittadina a servizi sociali Elke Breitenbach, del partito Die Linke (sinistra), è molto chiaro: i rifugi per il freddo dovrebbero essere solo una soluzione di emergenza. Chi ne fa uso dovrebbe poi essere accompagnato in un percorso di affrancamento dalla strada. Ma questo non è possibile senza la collaborazione dei singoli quartieri. «La vita dei senzatetto non sarebbe così dura se le amministrazioni dei singoli quartieri guardassero a quante persone si potrebbero togliere, permanentemente, dai rifugi di emergenza a causa del freddo – ha dichiarato Elke Breitenbach, – in quanto non sono una forma adeguata di alloggio. È un’assistenza minima, di basso livello, con il solo scopo di non far morire le persone per strada in inverno».
Secondo Breitenbach, l’obiettivo dovrebbe consistere in un’assistenza 24 ore al giorno, in tutti i quartieri, e non limitarsi alle ore notturne. L’idea dei tre nuovi rifugi finanziati con i fondi europei è proprio questa.


Un aiuto mirato
L’assessorato ai servizi sociali e la Stadtmission, missione evangelica che coordina le iniziative di soccorso ai senza dimora, sanno per esperienza che, quando le persone sono in grado di riposare, avere pasti regolari e cure mediche, è molto più facile parlare delle singole situazioni di vita e quindi anche trovare insieme una prospettiva oltre la strada.
«Improvvisamente sorgono altre domande – ha dichiarato la portavoce della Berliner Stadtmission, Barbara Breuer –. Abbiamo avuto senzatetto con problemi di alcolismo che per anni non si sono mai presentati sobri dagli assistenti sociali. E poi, in questa nuova situazione di assistenza continuativa, smettono improvvisamente di bere». Un progetto che funziona e che, ora, ha finalmente accesso a risorse adeguate per uscire dalla fase sperimentale.

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