Bibliocabine Spazi recuperati per garantire cultura e socialità

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Grazie agli attivisti di Assemblabili globali, la prima cabina è aperta 24 ore su 24 e funziona come un bookcrossing in cui chiunque può prendere uno o più libri e lasciarne altrettanti a disposizione. A vigilarla ci sono una decina di volontari tra abitanti e commercianti della zona che hanno deciso di adottare la piccola biblioteca di quartiere

Riqualificare delle cabine telefoniche in disuso per promuovere la lettura nel territorio dell’Appio Latino. La prima bibliocabina è stata aperta al pubblico alla fine di maggio 2021 in via Pinerolo, una delle sette strade che si diramano da piazza Re di Roma. È l’iniziativa con cui è stato inaugurato il progetto LegArti. Fermate di attesa poetica promosso dall’associazione culturale Assemblabili globali in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Scolastiche e Culturali del Municipio Roma VII.
Aperta 24 ore su 24, funziona come un vero e proprio punto di bookcrossing, in cui chiunque può prendere uno o più libri e lasciarne altrettanti a disposizione della collettività. A vigilarla ci sono almeno una decina di volontari tra abitanti e commercianti della zona, che hanno accolto con entusiasmo l’idea di avere a disposizione una minuscola ma ricca biblioteca di quartiere.
Simonetta Cervelli, attivista di Assemblabili globali, spiega di essere stata ispirata dalla «possibilità che le cabine potessero avere una nuova vita mettendo in comunicazione la cultura con i quartieri, mentre in passato collegavano le persone attraverso il telefono». Uno spazio così piccolo, può avere delle potenzialità molto grandi, perché oltre al bookcrossing nella cabina «si possono mettere in scena spettacoli teatrali, allestire mostre fotografiche, di pittura o di scultura e tenere letture di poesia».
L’interlocuzione con

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