Dal suo piccolo villaggio ad Harvard Desmond lotta per il diritto alla salute

Facebook
Twitter

Operation Smile è un’ong che promuove l’accesso alla chirurgia nei Paesi a basso e medio reddito. Sono convinto che la salute sia un diritto umano fondamentale. Tutti hanno diritto a un’assistenza sanitaria di qualità. Credo sia cruciale perché la salute è un bisogno umano fondamentale che garantisce vari tipi di libertà e offre agli individui le possibilità di costruire vite soddisfacentiù

Una foto, una frase: da una parte la casupola di un villaggio del Camerun; dall’altra il badge della prestigiosa università americana di Harvard. E un tweet: «Ecco come è cominciata. Ecco come prosegue». Un brevissimo messaggio di orgoglio da parte di un giovane camerunese che non aveva dimenticato le sue radici. E che in breve riceve due milioni di like da tutto il mondo.
In quel tweet c’è la storia di sofferenza e di riscatto di un giovane camerunese, Desmond Tanko Jumbam, originario delle regioni occidentali del Paese che da quasi dieci anni sono devastate da un conflitto civile.
La stessa famiglia di Desmond ha pagato un prezzo altissimo: suo padre, infatti, è stato ucciso nel marzo del 2020. «Faceva parte di un gruppo di consiglieri locali incaricati di organizzare le elezioni legislative a Oku – ricorda Desmond –. Sulla via del ritorno, il gruppo ha subìto un’imboscata: otto persone sono state uccise e cinque prese come ostaggi. Mio padre era tra quelli uccisi e brutalmente decapitati».


Speranza per il futuro
Nonostante il dramma della sua famiglia e del suo popolo, Desmond prova a reagire e a guardare avanti: «In momenti di profonda crisi – riflette – hai due opzioni: speranza o disperazione». Per questo, insieme ai suoi familiari ha creato la Jumbam Family Foundation, «nata dal nostro tentativo di trasformare l’uccisione terribilmente dolorosa di nostro padre e marito, in speranza e trasformazione. Con questa fondazione vorremmo contribuire alla prosperità del Camerun e dell’Africa attraverso l’istruzione, l’assistenza sanitaria e l’emancipazione femminile».
È quello che ha sperimentato lui stesso grazie all’aiuto e al sostegno di tante persone che «hanno creduto in me e hanno fatto tanti sacrifici per portarmi dove sono: i miei genitori, le zie e gli zii, la famiglia, gli amici, gli insegnanti, i professori universitari e tanti sconosciuti. Una lunga lista. Ho la responsabilità di rendere onore a loro col mio lavoro».


Salute, bene primario
Desmond, infatti, ha potuto proseguire gli studi negli Stati Uniti, prima in biotecnologia e chimica organica, poi in sanità pubblica all’università di Notre Dame dell’Indiana. Ed è proprio in sanità pubblica che ha deciso di approfondire le sue competenze, ben consapevole delle gravi lacune presenti in questo settore in Paesi come il suo e in molti altri dell’Africa, nei quali ha condotto studi e ricerche. Il suo grande impegno e le sue pubblicazioni gli hanno permesso di arrivare a lavorare all’ospedale pediatrico di Boston e quindi di accedere ad Harvard, come research assistant nel Programma di Global Surgery and Social Change.
«Sono convinto che la salute sia un diritto umano fondamentale – sostiene Desmond, che oggi lavora come health system strategist di Operation Smile, un’ong internazionale che promuove l’accesso alla chirurgia nei Paesi a basso e medio reddito –. Tutti hanno diritto a un’assistenza sanitaria di qualità. Credo sia cruciale perché la salute è un bisogno umano fondamentale, che garantisce vari tipi di libertà essenziali e offre agli individui le possibilità di costruire vite soddisfacenti e prospere».

Leggi di più

Gli ultimi articoli

Gli argomenti più seguiti