Damiano Tommasi «Don Milani insegna che la scuola deve saper educare tutti»

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Calciatore, sindaco ed educatore. Le mille vite di Damiano Tommasi, in verità, partono tutte dall’incontro con il priore di Barbiana come obiettore di coscienza prima e come educatore poi (ha fondato una scuola bilingue in provincia di Verona dedicata a don Lorenzo). «La diversità va premiata non punita»

«Vediamoci alle otto. Ogni giorno sono lì quando suona la campanella prima di andare in municipio». A darci un appuntamento così mattiniero è Tommaso Damiani, il sindaco di Verona, l’ex calciatore della Roma e della nazionale italiana. Pochi sanno che è anche un educatore e che ha fondato una scuola bilingue intitolata e inspirata a don Lorenzo Milani. L’appuntamento è proprio lì, a Pescantina, a dodici chilometri dalla città di Romeo e Giulietta. Quando arriviamo, il primo cittadino ci accoglie nei panni di centralinista nella hall della scuola. Dopo averci fatto da guida tra le aule, trova il tempo per fermarsi con noi a riflettere sul priore di Barbiana.


Damiano, cosa c’entra il calcio con don Milani?
Il mio incontro con don Lorenzo non arriva dalla mia esperienza calcistica ma di obiettore di coscienza prima e di appassionato d’istruzione, dopo. Lo sport ha molte delle caratteristiche che la scuola dovrebbe avere ma spesso non viene sfruttato: è il senso di inclusività, di popolarità, di immediatezza, di essere dentro la vita delle persone che ci dev’essere tanto quanto nel tema dell’educazione.


Quando da giocatore professionista hai sentito la necessità di diventare anche educatore?
Non è stata una necessità. Sono diventato genitore a 23 anni. A trent’anni avevamo tre figli. Io e mia moglie crediamo molto nel rapporto adulto-bambino. Lavorare in ambito educativo ti riporta alle cose importanti della vita. Tutte le mattine incrociare le aspettative dei bambini è un’autoriflessione continua che ti riporta sempre con i piedi per terra, alla semplicità dello sguardo, alla destrutturazione di tanti problemi che ci facciamo; è un po’ come quando da calciatore professionista incontri i sogni dei ragazzini nello sguardo magnetico che hanno quando vedono un campione in carne e ossa. Così dev’essere per la scuola, devi sapere cosa significa essere insegnante…

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