Ecco, Signore Gesù ci sei davvero necessario

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Per tutti quelli che non possono cantare, per tutti quelli che non sanno pregare, per tutti quelli che mancano alla festa, Scarp de’ tenis sia parola, risposta, preghiera. Incoraggiamento a sperare

“Questo per voi il segno” dice l’angelo che annuncia ai pastori il Natale di Gesù. Il segno è un bambino povero, figlio di poveri, deposto in una mangiatoia che assomiglia a un sepolcro, forse per dire che chi nasce è destinato a morire. Ma questo segno, per chi lo sa accogliere, dice che proprio il bambino povero è il Salvatore nato per riempire di gioia il cielo e la terra. Il bambino povero parla, in nome di Dio, di tutti i poveri. La parola dell’angelo fa parlare il segno della povertà.
«È tempo che ai poveri sia restituita la parola, perché per troppo tempo le loro richieste sono rimaste inascoltate». Sono le parole con le quali Papa Francesco, abbracciando tutti i poveri del mondo, ci ricorda che i poveri sono una via obbligata per la Chiesa.
Scarp de’ tenis, è qualche cosa di simile alla parola dell’angelo di Natale: fa parlare i segni, quello che è sotto gli occhi di tutti e che molti non sanno vedere.
È la storia di Mario, finito in strada, che ha ritrovato la forza di risollevarsi. Di Angela, che aveva perso il lavoro e ha incontrato chi le ha dato fiducia offrendole una nuova possibilità. Di Ramise, che nessuno voleva, perché viveva in una casa di latta ai bordi della periferia ed ora ha vinto i pregiudizi, ha nuovi vicini che non la guardano più con diffidenza. Ma queste storie di vite che si sono rimesse su strade promettenti, queste vite raddrizzate continuano ad essere domande, promesse, preghiere.
Dove sono quelli che mancano all’appello? Dove sono nascosti quelli che si vergognano di esistere? Perché tanto silenzio in una notte in cui si dovrebbe cantare?
C’è una bella poesia di Bertolt Brecht sulla vigilia di Natale che recita così: «Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale, noi, gente misera, in una gelida stanzetta, il vento corre fuori, il vento entra. Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo: perché tu ci sei davvero necessario».
Per tutti quelli che non possono cantare, per tutti quelli che non sanno pregare, per tutti quelli che mancano alla festa Scarp de’ tenis sia parola, risposta, preghiera. Incoraggiamento a sperare.
Che giunga a tutti voi, ai vostri venditori, alla redazione e anche ai vostri lettori, il mio più caro augurio di Natale affinché possiate riuscire sempre, anche grazie alle storie che raccontate, a dire: «Ecco, Signore Gesù, ci sei davvero necessario».

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