Enrico Ruggeri «La vita è un teatro di grandi sorprese

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La Rivoluzione è l’ultimo disco del cantautore milanese. A Scarp Ruggeri racconta i suoi sogni, la sua visione del mondo e il suo impegno sociale a partire dalla nazionale cantanti

La Rivoluzione è un album autobiografico, un racconto per suoni che evocano immagini dai registri molto diversi: lieve e poetico a tratti, dirompente in altri. Enrico Ruggeri, dopo 40 anni di carriera, mette a segno un altro lavoro che contiene il suo stile grintoso e il timbro vocale inconfondibile. Undici brani a cui il cantautore ha lavorato due anni collaborando con Andrea Mirò, ne il Gladiatore, e con Massimo Bigi per i brani La Rivoluzione, Non sparate sul cantante, Parte di me e Glam Bang. Enrico Ruggeri è anche il presidente della nazionale cantanti, associazione nata nel 1981, da un’idea di Mogol per sostenere cause benefiche e per veicolare messaggi di pace e solidarietà non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Oltre quarant’anni di nazionale cantanti. Che episodi ricordi in particolare?
Il ricordo più significativo è senza dubbio quello del maggio 2000 quando Simon Peres e Yasser Arafat, premi Nobel per la Pace, erano presenti allo stadio Olimpico, a Roma, per la Partita del cuore. In campo c’eravamo noi della nazionale cantanti e una selezione composta da calciatori israeliani e palestinesi. I soldi raccolti furono devoluti a strutture educative e sportive. Fra l’altro, furono donati dei computer a studenti palestinesi e israeliani come simbolo di comunicazione fra i giovani dei due…

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