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Dieci milioni di sfollati, tre milioni e mezzo di profughi di cui oltre 700 mila attesi anche in Italia. Per far fronte all’emergenza Ucraina il Governo ha attivato, tramite i Comuni, i sistemi di accoglienza Cas e Cai che, però, non sembrano essere sufficienti. Anche Caritas Ambrosiana si è subito attivata per ospitare il crescente numero di profughi, in massima parte donne, bambini e minori non accompagnati, in appartamenti privati, locali delle parrocchie e famiglie di volontari. Scarp racconta le storie di ordinaria e straordinaria solidarietà

La guerra ha già costretto dieci milioni di Ucraini ad abbandonare le loro case. Di questi ben 3,5 milioni hanno già lasciato il Paese. E, dato ancora più sconvolgente, il 90% degli sfollati, secondo l’Unhcr, è formato da donne e bambini. E sono tantissimi i bambini che varcano la frontiera da soli dopo essere stati affidati ad amici o conoscenti. Con il rischio che molti di loro finiscano preda di sfruttatori e trafficanti di esseri umani.
Lo scorso 21 marzo, secondo il ministero dell’Interno, le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte in Italia erano 59.589, di cui 30.499 donne, 23.877 minori e 5.213 uomini. Le destinazioni dichiarate all’ingresso nel nostro Paese sono Milano, Roma, Napoli e Bologna. Numeri importanti ma destinati ad aumentare – si stima un possibile flusso di 700 mila persone – visto il protrarsi del conflitto. Il piano per l’accoglienza dei profughi ucraini varato dal Governo prevede 91.500 posti. Accanto alle 16.500 disponibilità ricavate nei Cas (centri di accoglienza straordinaria) e nel Sai (sistema accoglienza e integrazione), gestiti direttamente dai Comuni, il decreto legge prevede di garantire altri 75 mila posti e di provvedere rimborsi per l’accesso ai servizi sanitari di almeno 100 mila ucraini.
Anche Caritas Ambrosiana da subito, si è messa in prima fila. Sul fronte della prima accoglienza è stato attivato il centro Casa Monluè che accoglie, ormai da qualche giorno, 90 profughi inviati dalla Prefettura di Milano e funzionerà come un hub di accoglienza e smistamento. Una struttura in cui i profughi rimarranno per pochi giorni, il tempo necessario per essere accuditi e poi essere inseriti nei veri e propri luoghi di accoglienza.
Sul fronte delle parrocchie sono circa 100 le persone, in prevalenza madri con figli, ma anche anziani e soggetti fragili, già accolte in diverse strutture della Diocesi. Inoltre, è cominciato il percorso di formazione e orientamento delle famiglie interessate a ospitare in affido minori non accompagnati.
Gli operatori di Caritas stanno ispezionando i 153 appartamenti privati e gli spazi ricavati in 64 tra parrocchie (10 delle quali hanno già avviato accoglienze spontanee), istituti religiosi e associazioni per capire come strutturare al meglio l’accoglienza. Infine sono 2.138 le famiglie ….

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