Francesco Mandelli «In Perù, con Mato Grosso, ho visto lo stupore per la vita»

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Attore, regista, doppiatore, sceneggiatore. Un artista poliedrico, Francesco Mandelli. A Scarp racconta il suo viaggio in Perù, la giovinezza all’oratorio e il suo incontro con Dio

Francesco Mandelli è un personaggio difficile da definire, etichettare, catalogare. E forse è proprio questo il fascino di quest’uomo con la faccia da ragazzino che ha scoperto da bambino di avere un dono: la capacità di far ridere. E questo superpotere l’ha aiutato a sentirsi sicuro. E a osare. è stato così che è diventato un personaggio dello spettacolo, ma quel ragazzino che faceva ridere, continua a fargli compagnia. E forse il successo è proprio in questo suo candore che si porta dietro. Ha cominciato a Mtv in veste di conduttore. Da lì è diventato attore, regista, musicista, sceneggiatore, doppiatore.
Fra tutte queste professioni, in quale ti senti più a tuo agio?
Io mi sento a mio agio con tutte le cose che porto avanti. In generale mi sento a mio agio perché scelgo ciò che faccio. Insomma, mi sento bene quando mi sento libero.
Cos’è la libertà?
La capacità di decidere, di fare delle scelte. Vincolate solo da Dio! Io penso che Dio sia dentro di noi e credo che se ascoltiamo la voce che abbiamo dentro, troviamo la direzione. Non la voglio fare semplice, ma per me è così. La mia libertà è cercare quella voce dentro di me per prendere delle decisioni, fare delle scelte, magari anche sbagliando. Così riesco a essere sereno e non ho bisogno di molto per vivere se non dell’amore, innanzitutto della mia famiglia. Certo il successo, la notorietà ti aiuta. Sono felice della mia vita professionale, ma per me non è l’obiettivo.
è stato un cammino lungo questa tua consapevolezza?
Fin da adolescente mi sono sempre chiesto perché fossi al mondo….

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