Gli arsenali nucleari sono in aumento nel mondo

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Dopo 35 anni di decrescita il numero delle testate nucleari è destinato a salire. Un’inversione di tendenza preoccupante generata dai conflitti e dalle instabilità. Il record di Russia e Usa, i programmi di Francia e Gran Bretagna: per la prima volta dalla Guerra fredda il numero di armi nucleari torna a salire

Il crollo dell’Unione Sovietica e la fine di decenni di Guerra fredda, nel 1991, aveva fatto sognare un mondo più pacifico. Il superamento dei blocchi contrapposti tra Urss e Stati Uniti, in effetti, portò con sé un lento ma tangibile disarmo, almeno dal punto di vista degli ordigni più folli mai concepiti dalla mente umana: le testate nucleari.
Secondo i dati dell’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri), se si prende come punto di riferimento il picco massimo di bombe atomiche presenti sulla Terra, più di 70 mila testate, che risale al 1986, da allora si è registrato un calo di oltre l’80% passando ad un totale di 12.705 all’inizio del 2022.
Dato che, tra l’altro, ha fatto segnare un lieve, ulteriore, abbassamento anche rispetto all’anno precedente (375 in meno). Lo stesso Sipri però, in un rapporto pubblicato il 13 giugno ha lanciato l’allarme: per la prima volta si prospetta a livello mondiale un’inversione di tendenza. E si prevede, anche nel contesto della rinnovata corsa al riarmo innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, un rafforzamento degli arsenali nucleari nel corso del prossimo decennio.
Dopo 35 anni di decrescita, dunque, il numero di testate sparse per il pianeta è destinato a crescere.
«Ben presto arriveremo

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