I Pilastri della creazione:una fotografia che ha fatto la storia

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Era il 1° aprile 1995 e non era uno scherzo: il telescopio Hubble aveva appena scattato una foto che sembrava ritrarre una mano, presa chissà da quale supereroe o creatura divina. Per questo divenne celebre sotto il nome di Pilastri della creazione. Ma di che cosa si trattava? Essenzialmente era una nebulosa, ovvero un insieme di polvere e gas, che appare come tre gigantesche colonne di polvere. Per gli scienziati questa regione dell’universo ha un nome e un cognome: la nebulosa si chiama Aquila e fa parte della coda di una grande costellazione, quella del Serpente.
Per dare un’idea di cosa stiamo parlando è bene ricordare innanzitutto che le costellazioni non sono veri insiemi di stelle, ma solo raggruppamenti apparenti: sembrano effettivamente vicine fra di loro, ma solo perché non riusciamo a percepire la reale profondità di oggetti posizionati a distanza così elevata da noi. Circa 7 mila anni luce, infatti, ci separano da quelle stelle, un’immensità (un anno luce equivale a 9.461 miliardi di chilometri ndr) se si pensa che la distanza dal nostro Sole è di appena 8 minuti luce e la stella più vicina a noi, Proxima Centauri, si trova solo a circa 3 anni luce.


Così nasce una stella
Ma torniamo alle nostre colonne. Esse si sono formate probabilmente dall’azione del vento solare di stelle giganti che si trovano nelle vicinanze (non il Sole). Questo flusso di gas provoca grandi urti e una forte pressione, che dà origine a zone che ci appaiono molto più dense, al punto da riuscire a riconoscerne una parte del corpo.
Sono proprio queste zone, chiamate Eggs (da Evaporating Gaseous Globuling – Globulo di gas in evaporazione), i nuclei di partenza per la formazione di nuove stelle, così da dare al nome di questa particolare formazione un significato ancora più profondo. Le foto scattate dal nuovo telescopio James Webb (che continua a stupirci ogni giorno di più) mostrano dei dettagli incredibili di tutta la zona e hanno permesso agli scienziati di identificare nuove proto-stelle, ovvero stelle ancora in formazione, che prima erano troppo nascoste. E ulteriori dati aiuteranno gli esperti a perfezionare le teorie di formazione delle stelle.
Una curiosità, infine. Secondo alcuni studi, questa nebulosa non esisterebbe più. Sembra infatti che le stelle luminosissime che vediamo sul fondo siano esplose circa 6 mila anni fa perturbando l’affascinante struttura. L’unico motivo per cui noi ancora le vediamo è che la luce di quest’evento traumatico, vista l’enorme distanza, non ha fatto ancora in tempo ad arrivare a noi. Quello che vediamo è come un filmino che risale a millenni fa.

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