Il talento di Assia Fiorillo, cantautrice coraggiosa

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L’artista scrive, musica e canta dei diritti degli ultimi, delle donne detenute. E lo fa prendendo posizione, con coerenza

Proprio nella settimana del Festival di Sanremo abbiamo invitato in redazione Assia Fiorillo (nella foto a destra), cantautrice indipendente che ha appena pubblicato Assia, il suo primo album da solista.
Ce l’ha fatta conoscere Amalia de Simone, cronista di prim’ordine, autrice e conduttrice di inchieste, in questa stagione televisiva, nel programma Mi Manda Rai Tre e amica storica di Scarp de’ tenis.
L’amicizia fra Amalia ed Assia, per la legge dell’attrazione fra persone positive, era già un motivo sufficiente per l’incontro. Ma non è l’unico. Assia scrive, musica e canta dei diritti degli ultimi, dei dimenticati, delle donne detenute; lo fa, come ci ha detto Amalia «scegliendo, prendendo posizione, con coerenza e coraggio». Ci siamo incuriositi a lei per questo e, avvicinandoci al suo lavoro, abbiamo scoperto che il testo della canzone che ha preceduto l’uscita dell’album Io sono te, è nato anche dalla penna delle detenute recluse a Fuorni e a Pozzuoli durante i laboratori di scrittura che Amalia e Assia hanno organizzato e condotto in carcere.


Dalla parte degli ultimi
C’erano tutte le ragioni per volerla assolutamente raccontare sulle pagine di Scarp. è stato uno scambio semplice e profondo e sul tavolo, giacché eravamo in pieno Festival, la domanda, fra i nostri redattori di strada è sorta spontanea: «Perché non partecipi a Sanremo?». E da questa domanda, abbiamo pensato di scrivere al direttore artistico Amadeus e di segnalare il lavoro di Assia Fiorillo. Cantautrice che vanta, con i due singoli che hanno anticipato l’uscita dell’album Assia, il premio Acep/Unemia al Pierangelo Bertoli; il premio Il migliore per noi del concorso Voci X La Libertà di Amnesty International per Io sono te e il secondo posto al Premio Lunezia per Qualcosa è andato storto. Due canzoni, in cui narra con voce raffinata e libera, temi difficili. Quelli del carcere, del mettersi nei panni e nelle scarpe delle altre in Io sono te che è stata anche filo conduttore musicale nel documentario Caine firmato Amalia de Simone.
In Qualcosa è andato storto il tema denuncia è quello della violenza sulle donne che lei canta con coerenza e coraggio scegliendo, nel video clip un racconto filmato “in reverse” cioè partendo dalla fine della storia.
Una densità di musica, di parole, di valore artistico approfondito da anni di studio mai interrotto, alimentato da quella curiosità autentica con la quale ci ha detto: «Certo che vedo Sanremo, mi interessa conoscere cosa fanno gli altri cantanti, cosa arriva su quel palco, sono curiosa di vedere il lavoro di Giovanni Truppi».
Artista napoletano che al festival ha vinto il premio Lunezia per Sanremo. Che sia di buon auspicio per Assia? Caro Amadeus, noi Assia te l’abbiamo presentata, ora tocca a te presentarla sul palco dell’Ariston. Laura Guerra

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