Era il 25 dicembre 2021 quando il telescopio astronomico Webb veniva lanciato in orbita da uno spazioporto della Guyana Francese. In tanti dicevano che avrebbe riscritto la storia dell’astronomia e che ci avrebbe fornito immagini mozzafiato e in effetti, a poco più di 6 mesi di distanza, non possiamo dar loro torto.
Il James Webb è un telescopio a infrarossi, che deve il nome a un importante amministratore della Nasa negli anni ’60 (anche se il progetto è stato portato avanti grazie alla forte collaborazione con l’Agenzia Spaziale europea – Esa e quella canadese – Csa). Questo telescopio è una sorta di nipote più efficiente e tecnologico di Hubble, un altro importante telescopio lanciato in orbita nel 1990 e ancora attivo.
Perché a infrarossi? Innanzitutto è bene chiarire che un telescopio spaziale, in generale, ha il grande vantaggio di limitare distorsioni e interferenze dovute alla parte bassa dell’atmosfera terrestre. Tuttavia polvere cosmica e i gas delle nubi interstellari influenzano negativamente la qualità delle immagini.
Inoltre, poiché i corpi celesti si spostano, le radiazioni che arrivano a noi hanno una diversa frequenza e la progettazione di un telescopio che riesca a utilizzare efficacemente le frequenze dell’infrarosso permettono di risolvere entrambi i problemi. E questo permette di vedere oggetti ancora più distanti….
