La Scugnizzeria Lo spaccio di libri che sta cambiando il volto di Scampia

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Sembra un romanzo la storia della libreria, ma anche casa editrice, ma anche tante altre cose. Nata dalla forza e dalla fantasia di Rosario Esposito La Rossa in un’ex officina meccanica abbandonata, al confine tra Scampia e Melito. E dimostra come le cose possono cambiare. Basta volerlo

Sembra un romanzo, o una serie tv di successo, quelle fatte di buoni sentimenti. Quando però conosci la storia de La Scugnizzeria, la libreria creata cinque anni fa dell’editore e scrittore Rosario Esposito La Rossa in un’ex officina meccanica abbandonata, al confine tra Scampia e Melito, ti accorgi quanto la forza di una persona e di un progetto possano cambiare il volto di una periferia complicata come può essere quella napoletana. Lo spaccio c’è sempre. Ma i libri hanno preso il posto della droga. E sotto il grande ombrello-progetto de La Scugnizzeria ora c’è di tutto: libri, teatro, prodotti tipici, recupero di materiali usati. Una storia che è partita nel lontano 2004 in seguito a un drammatico fatto di cronaca che toccò da vicino Rosario Esposito La Rossa.
Suo cugino Antonio Landieri, 25 anni, disabile, fu ucciso in un agguato camorristico perché scambiato per un palo sulla piazza dello spaccio. Una vittima innocente rimasta sotto i proiettili perché non riuscì a scappare. Rosario, che giocava a calcio a livello agonistico rispose a quel lutto con una sfida: portare la cultura a Scampia. Iniziò scrivendo un libro, si mise perciò a raccogliere le storie dei ragazzi del quartiere, pezzi di vita ai margini di figli di prostitute e ergastolani. Inviò le bozze del libro ad una casa editrice ma ebbe in risposta un rifiuto e una scatola piena di libri. Da quel pugno di volumi è nato, uno Spaccio di libri, sulla piazza dove si trafficava in droga e armi.
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