L’enorme impatto sul clima di armi, eserciti e guerre

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Qual è l’impatto che la nuova corsa agli armamenti avrà sulla lotta, già estremamente difficile, ai cambiamenti climatici? Si tratta di un argomento poco trattato , anche perché i vertici dei ministeri della difesa di tutto il mondo non hanno, su questo tema, obblighi in termini di trasparenza

La guerra in Ucraina sta sconvolgendo la geopolitica europea e non solo, spingendo il mondo verso una nuova fase di contrapposizione tra super potenze. Il conflitto ha colpito il sistema internazionale di scambio di materie prime, a cominciare dal gas, con i rubinetti delle grandi pipeline chiusi dalla Russia di Vladimir Putin. Ha provocato milioni di rifugiati in fuga da Kiev e dalle altre città ucraine. Ha distrutto infrastrutture di cruciale importanza. Ha colpito il settore agricolo, vitale per l’intero continente. E ha rilanciato in tutto il mondo la produzione di armi che si traduce in un’ulteriore minaccia per la sicurezza globale.
Meno noto, ma altrettanto grave, è l’impatto che la nuova corsa agli armamenti avrà sulla lotta, già estremamente difficile, ai cambiamenti climatici. Si tratta di un argomento poco trattato dalla stampa internazionale, anche perché i vertici dei ministeri della difesa e degli eserciti di tutto il mondo hanno, da questo punto di vista, limitati se non inesistenti obblighi in termini di trasparenza. La maggior parte di loro non ha mai effettuato il calcolo dell’impatto che i loro mezzi, i trasporti, la fabbricazione e manutenzione degli arsenali, e soprattutto l’uso di questi ultimi nei conflitti comporta per l’ambiente.
Per conoscere quali siano le emissioni di gas ad effetto serra provocate dagli eserciti di tutto il mondo è necessario, di conseguenza, basarsi sulle stime che sono state effettuate da alcuni studi. Uno di questi, curato dai ricercatori delle università di Durham e di

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