Perché ha senso celebrare la memoria di don Lorenzo

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Ridare ai poveri la parola, perché senza la parola non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia: questo insegna don Milani. Ed è la parola che potrà aprire la strada alla piena cittadinanza nella società, mediante il lavoro, e alla piena appartenenza alla Chiesa, con una fede consapevole

La foto di copertina, in bianco e nero, è sbiadita dal tempo. Ciò che invece non è sbiadita dagli anni che sono passati, è la memoria di quel sacerdote che per tanti, donne e uomini, è ancora oggi un maestro di vita, un profeta, un testimome di pace. Cento anni fa, nel 1923, nel mese di maggio, nasceva a Firenze Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti. A don Lorenzo abbiamo deciso di dedicare la prima copertina di questo nuovo anno di Scarp de’ tenis.
Il 20 giugno del 2017 Papa Francesco fece visita alla tomba di don Lorenzo. E rivolgendosi ad alcuni suoi ex allievi nel giardino adiacente la chiesa di Sant’Andrea a Barbiana disse: «Voi siete i testimoni di come un prete abbia vissuto la sua missione, nei luoghi in cui la Chiesa lo ha chiamato, con piena fedeltà al Vangelo e proprio per questo con piena fedeltà a ciascuno di voi, che il Signore gli aveva affidato. E siete testimoni della sua passione educativa, del suo intento di risvegliare nelle persone l’umano per aprirle al divino». E parlando del suo più grande insegnamento il Papa disse: «Ridare ai poveri la parola, perché senza la parola non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia: questo insegna don Milani. Ed è la parola che potrà aprire la strada alla piena cittadinanza nella società, mediante il lavoro, e alla piena appartenenza alla Chiesa, con una fede consapevole».
Nelle pagine centrali del giornale trovate un ampio dossier che raccoglie voci, testimonianze, scritti su questa straordinaria figura di prete educatore. Vi proponiamo le riflessioni di Eraldo Affinati, Damiano Tommasi, padre Kizito Sesana. E ancora il dialogo con la nipote di don Lorenzo, Valeria Milani Comparetti, l’intervento del maestro di strada Marco Rossi Doria. E infine le voci di chi, grazie al suo insegnamento, ha scelto nel tempo la via della nonviolenza e della pace.
L’angolo della poesia, per chiudere. Da Bello mondo di di Mariangela Gualtieri: «Io ringraziare desidero …/ Per la bellezza delle parole / Natura astratta di Dio / Per la lettura, la scrittura / Che ci fanno esplorare noi stessi e il mondo».

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