#Senzagiridiboa L’Italia non è un Paese per donne

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Un gruppo di giornaliste ha dato il via a un collettivo che dà voce alle donne per raccontare la situazione lavorativa femminile del nostro Paese, ancora ferma ai quattro giro di boa: matrimonio, figli, divorzio, over 40 anni. E cercare così di cambiare il modo di pensare.

«Le donne le assumo solo se hanno fatto tutti e quattro i giri di boa: matrimonio, figli, divorzio e compiuto 40 anni. Così, con me al loro fianco, lavorano h24». Queste sono state le parole di Elisabetta Franchi durante un convegno dedicato all’imprenditoria. È quello che molti pensano e che pochi hanno il coraggio di dire. È nient’altro – in fondo – che il retaggio culturale di un Paese basato su un modello patriarcale per cui resiste l’idea che debbano essere gli uomini a mantenere la famiglia e compito delle donne sia invece la cura del nucleo familiare.
Un paradigma questo che finisce inevitabilmente per riflettersi nelle logiche di mercato che attraversano l’economia italiana e quindi nelle dinamiche lavorative. Secondo i dati Istat infatti, il divario lavorativo è altissimo e rimane marcato il gender gap che vede le donne ferme ad un 55,7% contro il 75,8% degli uomini lavoratori. E nonostante i progressi degli ultimi anni, le donne rimangono lontane dal raggiungimento di una qualsiasi forma di uguaglianza nel mondo del lavoro, intrappolate in mestieri poco qualificati e retribuite in maniera inferiore.
Non è quindi difficile ritrovarsi a pensare che l’Italia non sia un Paese fatto per donne. Eppure è proprio qui, dalle donne, che nel maggio del 2022 nasce un progetto che sa di cambiamento. Si tratta di Senza giri di boa: una rivoluzione nella sostanza, nel concreto una campagna social che utilizza l’hashtag #senzagiridiboa proprio in risposta alle parole della Franchi. Il movimento viene fondato da poche giornaliste (Sara Giudice, Giulia Cerino, Valentina Petrini e Micaela Farrocco) poi, ad aderire, sono molte di più. Cinque, dieci, venti giornaliste, alcune mamme da poco, altre non lo sono mai state, alcune per scelta altre per costrizione ma tutte accumunate dalla volontà di non restare in silenzio ma di prendere posizione …

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