Suor Claudia Biondi «C’è sempre speranza per ultimi e abbandonati»

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Dopo tanti anni di lavoro in Caritas Ambrosiana, suor Claudia Biondi ha lasciato Milano per Cosenza dove continuerà le sue battaglie per i diritti di poveri e indifesi

Da Milano, la metropoli europea d’Italia con le sue ricchezze e le sue contraddizioni, ai vicoli del centro storico di Cosenza, dall’altra parte d’Italia, il cambiamento è forte. Soprattutto se il trasferimento è accompagnato da un altro passaggio importante della vita: la pensione.
Suor Claudia Biondi, un concentrato di energia e forza – inaspettate per chi non la conosce – in un fisico esile, a settembre ha lasciato Milano dopo trentatré anni. Oggi è a Cosenza, dove vive in una piccola comunità con altre due consorelle, e si concede un periodo di riposo e di osservazione «per imparare a conoscere questa nuova realtà».
«Dopo decenni di lavoro in Caritas, ora ho bisogno di un tempo per guardarmi intorno e imparare a conoscere una nuova città e una nuova regione. Ogni volta che si entra in un ambiente sconosciuto c’è bisogno di una buona dose di umiltà e di mettersi in ascolto, ed è quello che sto cercando di fare ora, ascoltando e cercando di conoscere la gente, il territorio, le abitudini, i ritmi. È vero che non è del tutto nuovo, i miei genitori erano di origini calabre, però dopo tanti anni a Milano l’impatto è forte», ci racconta, lasciando intendere però che non ha intenzione di rimanere a lungo con le mani in mano, se potrà lavorare per aiutare le persone che sta incontrando nella città calabrese. In fondo, questa è la missione di tutta la sua vita, il “carisma” della sua vocazione religiosa: accompagnare e sostenere le persone che attraversano situazioni di difficoltà.

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