Vittorino Andreoli «Un desiderio senza limite. E’ la dittatura del denaro»

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L’inutile accumulo dei ricchi potrebbe sanare la lotta per la sopravvivenza dei poveri. Il colloquio con lo psichiatra Vittorino Andreoli: denaro, economia del bene, dall’Io al noi

Nel saggio, La dittatura del denaro. Contro le menzogne dell’economia, Solferino libri, lo psichiatra e saggista Vittorino Andreoli, svela come nella società attuale si sia giunti al paradosso in cui il denaro, non più inteso come strumento per dare risposta alle necessità primarie – cibo e sopravvivenza –, e più tardi come misura della qualità di vita, sia diventato un bisogno di per sé. Un’urgenza inesauribile di denaro, come quella che prova – cita ironicamente lo stesso psichiatra nel suo libro – Paperon de’ Paperoni, nel fumetto Topolino. Il papero più ricco del pianeta lo si trova sempre immerso fra le monete d’oro, in un non-luogo dove il focus è costantemente la frenesia della quantità. È l’accumulo della ricchezza, dunque, il desiderio. Un desiderio senza limite, inappagabile. Da qui, la dittatura del denaro.
Ma anche la paranoia…
Tutto parte dall’esaltazione dell’Io e questo è un aspetto psichico che si intravede sempre dove c’è una ricchezza esasperata. Ovvero, tutto è centrato su Io Io Io, c’è una progressione del proprio ego che sfocia nella dimensione del narciso, della persona che si innamora di se stessa. Un’eccessiva attenzione all’Io porta naturalmente all’uso del mio, e mie sono le cose che si acquistano con il denaro. Non ho nulla contro il denaro, beninteso, ma oggi è diventato simbolo di tutte le cose perché per esaudire i desideri dell’Io bisogna avere il denaro, che però non è mai abbastanza. Guardiamo ai casi dei grandi miliardari, i padroni dell’umanità, come li chiama Noam Chomsky: si innamorano del potere come gli eroi. Allora quello che sostengo, partendo proprio dalla visione del mondo odierno, è che l’Io sconfina prima nel narcisismo, ma anche nei disturbi della mente. Perché questo ego diventa il motore di una visione che fa pensare di essere onnipotenti. E qui siamo in una delle più gravi psicopatologie: la paranoia. Persino la morte perde il senso del limite perché ci si convince di …

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