Anna Rizzo «Vivere nei paesini è meraviglioso se ci sono i servizi»

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«Impossibile tornare ad abitare lontano dalle città finché non diventerà chiaro che il diritto alla salute, al lavoro, a una formazione e alla cultura, così come la possibilità di muoversi con mezzi pubblici, non sono negoziabili»

Paesi, borghi e frazioni, queste aree interne corrispondono al trenta per cento del territorio italiano e sono abitate da circa tredici milioni di persone. Sono le zone prese in esame e raccontate dall’antropologa culturale Anna Rizzo, nel libro I paesi invisibili. Manifesto sentimentale e politico per salvare i borghi d’Italia (Il Saggiatore). Rizzo, palermitana, 43 anni, collabora da anni con diverse amministrazioni locali per la rivitalizzazione dei paesi abbandonati. Da oltre dieci anni segue la riqualificazione di Frattura di Scanno (Aq). Nel libro ha analizzato i processi che hanno portato a un progressivo abbandono di queste aree, ma anche le dinamiche – meno frequenti – del ritorno. Oggi si fa un gran parlare di riqualificazione dei borghi e delle aree depresse del Paese. Ma la comunicazione di questo atteso, nuovo, miracolo italiano si limita perlopiù a lanciare appelli poetici per convincere le persone che lasciare le città e tornare alla vita agreste e genuina sia un balsamo per l’anima. Oppure ad annunci di investimenti colossali per realizzare alberghi diffusi, con annessa Spa, dedicati a un pubblico con grandi possibilità economiche. In mezzo, qualche sindaco arruffone, o disperato, che promette case cadenti a un euro a tutti coloro che accettano di trasferire la propria residenza nel paese perduto nel nulla….

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