I dolori del giovane caregiver

Facebook
Twitter

Sono 391 mila in Italia gli adolescenti e i giovani tra i 15 e i 24 anni che devono occuparsi di un familiare: il 6,6% dei ragazzi di quell’età. Un numero che sembra sottostimato visto che a livello europeo l’8% di bambini e adolescenti sono costretti a prestare cure o assistenza a un famigliare con una malattia cronica, una disabilità o una dipendenza. Sono tanti. Ma assolutamente invisibili. Perché è complicato chiedere aiuto per il timore di essere marchiati come diversi dai propri coetanei. Nel nostro Paese i ragazzi sono impegnati nella cura dei nonni più che nel resto d’Europa. Quelli più intercettabili sono i fratelli di persone con disabilità, tema su cui c’è più visibilità e associazionismo, mentre tende a restare invisibile chi si occupa di genitori con patologie psichiatriche. E a pagare i costi più alti di questa situazione sono i ragazzi stessi, che trascurano quello che dovrebbe essere sano e fisiologico per la loro crescita. Per i più piccoli vuol dire andare male a scuola, per i grandi significa abbandonarla del tutto. Per affrontare il fenomeno le associazioni sono costrette a lavorare con finanziamenti spot che, magari, non vengono poi riconfermati. L’appello delle associazioni: «Servono interventi strutturali»

Sarà per cultura, sarà per la carenza di servizi di welfare adatti, in Italia ci sono almeno sette milioni di persone che si prendono cura continuativamente, spesso in silenzio e senza riconoscimenti, di un familiare malato o disabile. Li chiamano, con un termine inglese, caregiver, sono in gran parte donne e devono gestirsi con estrema fatica tra quello che spesso è un lavoro ventiquattr’ore su ventiquattro, gratuito e che ancora non è riconosciuto ufficialmente da una legge che li sostenga a loro volta.
Ma all’interno di questo esercito silenzioso di persone che dedicano la loro vita alla cura di altre ce n’è un altro, ancora più nascosto e preoccupante. Perché spesso, anche all’insaputa di chi li circonda, a prendersi cura di un fratello disabile, un nonno anziano, un genitore malato, ci sono anche i giovanissimi: adolescenti, qualche volta addirittura bambini.
Se è difficile contare quanti siano gli adulti, impresa ancora più ardua è farlo con i ragazzi: l’ultima volta che qualcuno ci ha provato è stato l’Istat nel 2020, secondo cui nel nostro Paese ci sono 391 mila adolescenti e giovani tra i 15 e i 24 anni che devono occuparsi di un familiare. In pratica, il 6,6% dei ragazzi di quell’età. Un dato che risulta in crescita, raddoppiato rispetto a cinque anni prima, ma che è anche difficile da interpretare.
Lo conferma Donatella Bramanti, sociologa dell’università Cattolica che ha realizzato la ricerca Giovani caregivers: la sfida della cura tra le generazioni, dando voce ai racconti di questi giovanissimi: «È difficilissimo intercettarli. Spesso succede nel momento in cui, a causa del carico di cura che portano, si trovano loro stessi ad aver bisogno di aiuto. Negli ultimi anni, però, sono nate associazioni e iniziative di sostegno dedicate e, anche se sono ancora poche, il loro lavoro ha contribuito a …

Leggi di più

Gli ultimi articoli

Gli argomenti più seguiti