L’accesso alle cure, il pittore d’insegne, l’arbitro migrante e tante altre storie

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La copertina del numero 269
del nostro mensile è dedicata a un tema tanto delicato quanto urgente: l’accesso alle cure. Un diritto fondamentale che troppo spesso viene negato, non solo alle persone più fragili e alle persone senza dimora, ma anche a tante famiglie. Sono sempre più gli italiani che rinunciano a curarsi. Per tanti motivi, a partire da un sistema d’accesso al servizio pubblico penalizzato da tempi biblici d’attesa. Un altro dato: nel 2022, 390 mila persone per non rinunciare del tutto a curarsi, si sono rivolte a uno dei 1.800 enti del terzo settore convenzionati con il Banco Farmaceutico, che danno assistenza sanitaria gratuita a chi non ha alternative.
Nel numero che state per leggere trovate poi tante altre storie. Qualcuna più del solito. Come quella
di Carlo Destefani, il pittore d’insegne: «Lavoravo come grafico e web designer in uno studio importante. Poi, però, non ce l’ho più fatta. Mio padre era imbianchino e mi ha trasmesso l’amore per la manualità. Così ho deciso di metterla a frutto. Disegnando insegne unisco la tradizione all’innovazione». O come quella di Mustapha Jawara salito agli onori delle cronache come l’arbitro migrante.
E infine segnaliamo una lunga intervista a don Gino Rigoldi, figura storica del volontariato milanese e non solo, cappellano per molti anni del carcere minorile Beccaria di Milano.

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