Trovare lavoroa 65 anni suonati La storia di Giorgio regala speranza

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Originario dell’Etiopia, Giorgio è arrivato nel nostro Paese nel 1997 per cercare lavoro. Finito in strada per colpa della crisi, è poi diventato un venditore di Scarp de’ tenis fino al 2022. Poi la svolta. «Quando mi hanno consegnato il contratto di lavoro ho iniziato a piangere»

Trovare un lavoro a tempo indeterminato a 65 anni suonati. La storia di Giorgio dimostra che non bisogna mai smettere di crederci. Nonostante la sua vita sia stata tutt’altro che semplice. Giorgio è nato ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, il 15 giugno del 1958, in un’umile famiglia composta da mamma e papà originari dell’Eritrea, e due sorelle più grandi. Il papà riusciva a mantenere la famiglia facendo il meccanico, la madre si occupava delle faccende domestiche.
Giorgio perse il padre quand’era piccolo e la madre dovette iniziare a lavorare per garantire un minimo di vita dignitosa ai figli. Al compimento della maggiore età e con il titolo di studio da tecnico idraulico, ottenuto non con poche difficoltà, Giorgio comincia a lavorare come caldaista all’ospedale del paese in cui viveva, lavoro che ha svolto per circa cinque anni. Poi la ditta fallisce e decide di aprire un’attività come tassista, un servizio molto diffuso in quella zona. Ma a causa dell’elevata concorrenza nel settore, si trova costretto a cessare l’attività in poco tempo. Pochi anni prima, una delle due sorelle si era trasferita in Italia, in provincia di Vicenza, alla ricerca di una stabilità economica che riuscì ad ottenere tramite l’impiego in una fabbrica di lavorazione dell’oro.
Verso la fine degli anni Novanta, l’Etiopia viveva una grande crisi a livello politico-sociale, pertanto Giorgio prese la decisione di raggiungere la sorella in Italia. «Non è stato per niente facile – racconta –, ricordo che mia madre si oppose fino all’ultimo alla decisione della mia partenza, considerando che ero l’uomo di casa e che avevo grosse responsabilità nei loro confronti, dato che mio padre non c’era più. Ho cercato di rassicurarla il più possibile, promettendole che avrei continuato ad aiutarle, seppur da lontano, e che la mia partenza era per garantire un futuro anche a loro, restituendo tutti i sacrifici da lei fatti negli anni precedenti».
Giorgio raggiunse la sorella nel 1997 e a distanza di …

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