Kelvin Doe e le invenzioni salva energia Dalla Sierra Leone un esempio per tutti

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I giovani devono essere coinvolti nella ricerca e nella creazione di posti di lavoro perché sono i leader di domani e dovrebbero poter rimanere nei loro Paesi invece di emigrare. Sono loro che potranno fare la differenza nella loro comunità. Per questo abbiamo organizzato eventi che permettono a tanti di presentare le loro invenzioni e lavorare in squadra affinché le buone idee si possano trasformare in realtà

A proposito di energie alternative, su cui tanto si dibatte di questi tempi. Nel profondo dell’Africa, in un villaggio della Sierra Leone, c’è chi, all’età di 11 anni, ci aveva già pensato. Kelvin Doe si alzava spesso di notte, di nascosto dalla mamma, per assemblare pezzi di recupero con cui realizzava batterie elettriche – composte di soda, acido e metallo – in grado di illuminare la sua casa, ma anche un piccolo generatore che ha dato energia e luce al villaggio, permettendo alla gente di ricaricare i cellulari.
Non solo: appassionato di musica, si è costruito una stazione radio, con mixer, amplificatore, microfono e antenna. Tutto con materiale di riciclo. Il suo pseudonimo – Dj Focus – diventa ben presto conosciuto. E questo accresce la sua fama di piccolo genio dell’energia. Una fama che esplode quando, durante la terribile epidemia di Ebola che ha colpito la Sierra Leone nel 2014-2015, la sua radio diventa uno strumento per una sorta di didattica a distanza ante litteram: «Avere una radio – racconta Kelvin – ci ha consentito di discutere di questioni che riguardavano la nostra comunità, ma anche la Sierra Leone in generale. Inoltre, durante Ebola, tutte le scuole sono state chiuse. Allora ho pensato di usarla per dare lezioni ai bambini che non potevano andare in classe».


Un esempio per tanti
E così, di invenzione in invenzione – ma anche di iniziativa in iniziativa – oggi Kelvin Doe, che ha ormai venticinque anni, è diventato popolarissimo dentro e fuori il suo Paese: un’icona per tanti giovani africani desiderosi di costruire un futuro migliore per se stessi e le loro comunità; ma anche un riferimento per molti leader africani. E non solo.
A soli 16 anni, infatti, questo ingegnere autodidatta, è stato il più giovane a essere invitato al Visiting Practitioner’s Program del Mit, l’Istituto di tecnologia del Massachusetts, e a partecipare alla World Maker Faire di New York in cui vengono messi in mostra vari tipi di innovazioni tecnologiche. Nel 2013 è stato invitato a tenere lezioni ad Harvard ed ha sviluppato con una società canadese un progetto nell’ambito dell’energia solare. Nel dicembre 2016, il presidente dalla Banca africana per lo sviluppo lo ha invitato all’assemblea generale a Lusaka in Zambia, dove Kelvin ha incontrato anche diversi capi di Stato africani. Nello stesso anno, è diventato membro onorario di Emergency Usa, organizzazione no profit che fornisce assistenza medica gratuita alle persone colpite dalla guerra e dalla povertà, ed ha fondato la sua start up KDoe-Tech e la Kelvin Doe Foundation.


Coinvolgere i giovani
«I giovani devono essere coinvolti nella ricerca e nella creazione di posti di lavoro perché sono i leader di domani e dovrebbero poter rimanere nei loro Paesi invece di emigrare», ha dichiarato in più occasioni.
Lui stesso, in questi anni, si è molto impegnato in prima persona non solo in progetti ingegneristici in campo energetico, ma anche per promuovere lo spirito creativo di altri giovani africani: «Sono loro che potranno fare la differenza nella loro comunità. Per questo abbiamo organizzato diversi eventi che permettono a tanti giovani di presentare le loro invenzioni e lavorare in squadra affinché le loro idee si possano trasformare in realtà».

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